Ufficiale assegno di mantenimento 2025: decadrà subito in questo caso

Assegno di mantenimento, i motivi della decadenza. Quando si verifica un caso del genere, cosa sapere per evitare sorprese.

L’assegno di mantenimento rappresenta il sostegno economico deciso in sede di separazione a favore del coniuge economicamente più debole. Di solito il tribunale lo assegno alla parte che non lavora o il cui reddito è inferiore in modo significativo a quello dell’altra parte.

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Ufficiale assegno di mantenimento 2025: decadrà subito in questo caso – forumscuole.it

Quindi è il tribunale, dopo istanza di parte, ad assegnare questo contributo dopo un’attenta valutazione della condizione socio-economica dei coniugi. Non avviene quindi un’assegnazione d’ufficio. Al contrario in presenza di figli il giudice può stabilire senza richiesta dei provvedimenti a favore degli interessi della prole. Ma dopo l’assegnazione del mantenimento cosa succede? È possibile lo stop al contributo?

Assegno di mantenimento, le decisioni del giudice

Dopo una separazione è possibile che i coniugi intraprendano vite sentimentali nuove e quindi convivenze nuove. Ma questo cosa comporta? Nel caso in cui il coniuge al quale è stato assegnato il mantenimento inizi una convivenza, le conseguenze sono inevitabili.

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In un caso del genere, il tribunale decide per la decadenza dell’assegno di mantenimento. Infatti secondo la Cassazione è sufficiente una convivenza stabile, non esclusivamente un matrimonio, per far perdere il diritto al mantenimento. Quindi un coniuge che fruisce di un assegno di mantenimento dopo una separazione, deve sapere che in caso di nuova convivenza stabile, perde il diritto al contributo economico.

C’è da dire che solo con una convivenza stabile e duratura si perde l’assegno di mantenimento. Una convivenza occasionale non comporta un miglioramento delle condizioni economiche tale da portare allo stop all’assegno di mantenimento. Inoltre bisogna sapere che la decisione dell’interruzione del contributo economico deve essere presa dal giudice e non può essere una decisione autonoma del coniuge.

Questo comunque dovrà rivolgersi al tribunale e chiedere di cambiare le condizioni di separazione o divorzio decise in precedenza, proprio perché è cambiata la situazione economica dei coniugi. Si presume infatti che con la convivenza stabile, denominata convivenza more uxorie o famiglia di fatto, la nuova coppia abbia un progetto di vita comune e quindi una nuova condizione economica.

Con la convivenza stabile finisce ogni legame con il procedente matrimonio e dunque il diritto all’assegno di mantenimento viene meno. Bisogna sapere che in caso di convivenza stabile, il diritto al mantenimento non è sospeso, non riprende se la nuova coppia fallisce. Il mantenimento è decaduto definitivamente e chi ne ha perso il diritto, non potrà più farne richiesta.

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