Buone notizie per i docenti e il personale ATA: la Corte di Cassazione rende illegittimo il blocco stipendi del 2013. Cosa succede ora?
Lo scorso giugno 2024 la Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi in merito al ricorso portato avanti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. L’ente richiedeva la riforma della sentenza della Corte d’Appello di Roma sul presupposto dell’errata ricostruzione di carriera a favore del personale scolastico.
La Suprema Corte ha stabilito che il blocco delle posizioni stipendiali e dunque dei relativi incrementi economici per l’anno 2013 non dovrebbe riguardare la progressione di carriera. Dunque, ai fini di tale progressione l’anno scolastico 2013 deve essere contato. Ma cosa cambia nell’atto pratico a insegnanti e personale ATA?
Per capire la questione è necessario fare un passo indietro, nel 2013 con il decreto legge n.78 si stabilì di non utilizzare ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali di docenti e personale ATA gli anni 2010, 2011 e 20212. Successivamente tale disposizione venne applicata anche all’anno 2013, mediante il DPR n. 122 del 4 settembre 2013.
Negli anni successivi si riuscì a recuperare gli anni 2010, 2011 e 2012, tuttavia nonostante i continui ricorsi legali da parte dei docenti, l’anno 2013 continuò a non venir conteggiato. Questo fino al giugno 2024, quando con l’ordinanza m. 16133/2024 dell’11 giugno 2024, la Corte di Cassazione ha stabilito il recupero dell’anno 2013.
Dunque stando alla modifica introdotta i dipendenti del Comparto Scuola potrebbero vedersi riconosciuto l’anno 2013. Questo riconoscimento significa per i docenti e il personale ATA la possibilità di maturare con un anno di anticipo il gradone superiore e gli eventuali arretrati derivati da questo stacco. Tuttavia, prima che questo accada è necessario che il Governo inserisca nella nuova Legge di Bilancio quanto stabilità dall’ordinanza della Corte di Cassazione.
Una questione che dovrebbe avere la precedenza sottolineano in molti, dopotutto si tratta di una sentenza attesa da ben undici anni. Lo stesso Segretario generale della UIL Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, pur dicendosi soddisfatto di quanto dibattuto in aula, non può non sottolineare la gravità del mancato riconoscimento del 2013.
Rua ritiene in oltre che la questione debba essere affrontata a livello contrattuale mediante una mirata azione che venda congiunti gli sforzi politici e sindacali, così da indirizzare il Governo a trovare quanto prima una soluzione per reperire le risorse economiche necessarie per recuperare le perdite stipendiali accumulate negli ultimi anni.
Il Segretario generale rassicura poi i dipendenti del comparto scuola, sottolineando la ferma volontà di spingere verso una soluzione che possa far rientrare delle perdite economiche docenti e personale ATA. Rua afferma infatti che in assenza di una risposta da parte del Governo si proseguirà con per vie legali a tutela del personale scolastico.
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