Grandi cambiamenti in vista nel 2025 per il concorso da affrontare per entrare alla facoltà di Medicina. Le novità sono rivoluzionarie.
Il Senato ha dato il via libera al Disegno di Legge Delega che modifica in modo rivoluzionario il test di ingresso alla facoltà di Medicina. I paletti potrebbero diventare meno stringenti grazie ad una importante novità.
In Italia c’è una carenza di medici e infermieri. Ne mancano rispettivamente 25 mila e 65 mila, un numero molto alto che fa nascere spontanea una domanda. Chi ci curerà? La sanità è in difficoltà e si vede tutti i giorni nei Pronto Soccorso dove un solo medico non è sufficiente per garantire l’assistenza veloce a chi necessita di cure.
Inoltre, a descrivere un chiaro quadro della situazione le lunghe liste di attesa per una visita o un esame se non addirittura la chiusura di queste liste che impediscono di prendere un appuntamento. Un serio allarme arriva anche per la mancanza di medici di famiglia, già ne servono 3 mila e considerando che entro il 2026 ne andranno in pensione 11.400 si capisce come la problematica sia seria perché le nuove leve non basteranno a colmare il vuoto. Da qui la necessità di “reclutare” più studenti di medicina con una riforma ad hoc.
Come cambierà il test di ingresso a Medicina
La novità più importate della riforma è l’abolizione del numero chiuso di accesso alla Facoltà di Medicina. Dopo più di 25 anni potrebbe essere eliminato il test d’ingresso che impedisce a tantissimi studenti di tentare la strada per diventare medici. Parliamo di un tentativo perché il nuovo regolamento prevede tutti possano iscriversi liberamente al primo semestre di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria senza affrontare i quiz di ammissione.
Sei mesi in cui gli universitari dovranno sostenere gli esami principali comuni ai diversi ambiti biomedici, farmaceutici, veterinari e sanitari. Solo chi supererà questi esami potrà accedere al secondo semestre rientrando in una graduatoria nazionale unica. Il sistema diventa più meritocratico e dà la possibilità a tutti indipendentemente dalla preparazione liceale di tentare il percorso universitario di Medicina. Gli studenti motivati e studioso andranno avanti dimostrando di poter superare gli esami.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca sarà chiamato ad emanare entro 12 mesi dall’approvazione della Legge dei Decreti in cui specificherà se basterà la media degli esami per accedere alla graduatoria oppure se si dovrà affrontare – trascorsi i primi sei mesi – anche un test nazionale. Le Università, invece, dovranno dichiarare gli spazi e le risorse a disposizione per accogliere un maggior numero di studenti.
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