Ferie docenti 2025, ecco che cosa è importante sapere in vista del nuovo anno: si tratta di un chiarimento importante da seguire che riguarda davvero tutti gli insegnanti. Andiamo a vedere come stanno le cose.
A proposito di vacanze e di interruzione del servizio, va da sé che nel mondo della scuola il discorso è troppo particolar per poter essere associato, in qualunque modo, ad ogni altro lavoro. Come è noto, infatti, durante l’anno ed anche alla fine dello stesso, ci sono lunghi momenti in cui si interrompono le attività didattiche per le classiche vacanze. Che possono essere quelle natalizie, quelle pasquali o anche, e soprattutto, quelle estive.
Tendenzialmente le attività a scuola si concludono in maniera definitiva il 30 giugno e si tratta di una data importante e da tenere bene a mente. Al netto, ovviamente, di chi rientra in una commissione d’esame per il diploma, dal momento che in questo caso si può concludere il proprio operato anche a luglio. In ogni caso, in vista del nuovo anno arriva un importante chiarimento relativo proprio alle ferie docenti 2025. Andiamo a vedere come stanno le cose, dal momento che c’è da parlare di una sentenza della Cassazione.
Ferie docenti 2025: ecco le ultime a riguardo
Non sono rari, purtroppo, i casi in cui i dirigenti scolastici scalano in maniera automatica le ferie al proprio personale al termine delle attività didattiche e fino al 30 giugno. Si tratta di una pratica non solo errata, ma addirittura lesiva del diritto alle ferie di tutto il personale assunto a tempo determinato fino al termine delle lezioni. Arriva, in tal senso, una ennesima pronuncia da parte della Cassazione, che spiega come stanno le cose. Se per i docenti a tempo indeterminato il problema, di fatto, non sussiste visto che c’è tutta l’estate davanti, cambia tutto per i cosiddetti supplenti.
Il docente assunto a tempo determinato che non ha chiesto di godere delle ferie durante i periodi di interruzione didattica ha diritto ad ottenere, secondo la recente pronuncia della Cassazione, ad ottenere l’indennità sostitutiva. Questo avverrà a meno che il dirigente scolastico non dimostri di aver invitato l’insegnante a godere delle sue ferie con avviso della perdita di tale indennità in caso di rifiuto. Ma andiamo a vedere da dove nasce questa sentenza.
Insegnanti a tempo determinato: il caso sulle vacanze
Tutto nasce da un ricorso del Ministero dell’Istruzione che, facendo leva sulla particolarità della posizione dei docenti a tempo determinato, faceva leva sulla presunzione legale di avvenuta fruizione delle ferie nel periodo di pausa didattica. La Cassazione ha respinto, però, questo ricorso, sottolineando il fatto che debba essere sempre il dirigente a chiedere al docente di godere di queste ferie.