Non tutti i conti correnti vanno in successione. Ecco cosa bisogna sapere quando si parla di eredità.
Il termine eredità fa riferimento alla successione del patrimonio del soggetto deceduto, che entra a far parte della titolarità giuridica di un altro individuo. Nel momento in cui una persona viene a mancare, quindi, si avvia una procedura che richiede l’osservanza di una serie di obblighi da parte degli eredi del defunto.
Quando si parla di successione ereditaria, s’intende il trasferimento dei beni appartenenti al deceduto agli eredi di quest’ultimo. I conti correnti bancari non sono esclusi dal processo, che comincia in seguito alla morte del soggetto. Gli eredi devono seguire una prassi ben precisa in termini amministrativi e fiscali, regolata dal Codice Civile.
La normativa vuole che il conto corrente del defunto venga bloccato immediatamente dopo il suo decesso. Tutto ciò avviene per un semplice motivo: impedire l’attuazione di operazioni non autorizzate fino a quando gli eredi legittimi saranno identificati. Di conseguenza, le uniche attività consentite riguardano il pagamento delle spese funebri o di debiti pregressi.
Eredità, non tutti i conti correnti vanno in successione: ecco quali sono esclusi e perché
Sbloccare il conto corrente del titolare defunto è possibile, ma è necessario munirsi di alcuni documenti. A dover procedere sono, ovviamente, gli eredi che hanno modo di rivolgersi alla banca fornendo il certificato di morte del deceduto, l’atto notorio o la dichiarazione sostitutiva attestante la loro legittimità e, infine, la dichiarazione di successione (da presentare all’Agenzia delle Entrate entro un anno dal decesso).
Con lo sblocco del conto corrente, questo può essere intestato agli eredi. Ci sono, tuttavia, alcuni casi in cui non è possibile procedere con la successione. Il primo ha a che vedere con la designazione di un beneficiario da parte del defunto prima della sua morte: se il deceduto dovesse averne indicato uno, ad esso spetterebbero i fondi del conto corrente – pur senza rientrare nel patrimonio ereditario.
Il secondo caso riguarda i trust. Qualora il conto corrente del titolare venuto a mancare dovesse essere stato spostato in un fondo fiduciario, la successione non avrà luogo in quanto esso verrà gestito seguendo le norme del trust. Si tratta, quindi, di una decisione da prendere con giudizio valutando adeguatamente le regole del fondo e assicurandosi di agire con un certo anticipo.
Se tra gli eredi, inoltre, dovesse esserci un individuo che vive all’estero – e, di conseguenza iscritto, all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) – non potrà aprire un conto corrente cointestato con possibili altri eredi in seguito allo sblocco di quello del defunto. L’unica soluzione, per coloro che abitano all’infuori dell’Italia, è ricorrere ad un conto corrente per residenti all’estero.