Nella Legge di Bilancio 2025 c’è un’importante novità riguardante il congedo parentale e coinvolgerà migliaia di famiglie.
Il congedo parentale è un periodo di estensione facoltativa dal lavoro e concesso ai lavoratori dipendenti per prendersi cura dei propri figli. Si tratta di un’indennità per cui ai genitori spetta un contributo economico che tiene conto del salario mensile. Nel corso degli anni il congedo ha subito diversi cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda il rimborso economico, e nuove importanti novità arrivano per il prossimo anno.
Il congedo può essere richiesto da entrambi i genitori, anche contemporaneamente, e si ha diritto a 6 mesi di sospensione lavorativa da effettuare entro il sesto anno di vita del figlio, anche se si stratta di adozione o affidamento.
La Legge di Bilancio per il 2024 aveva previsto l’aumento per l’importo di indennità nel secondo mese dei sei fruibili. Nello specifico il congedo parentale, nell’anno in corso, è stato all’80% della retribuzione per i primi due mesi. L’altra novità importante segnalata dall’INPS con una circolare risalente ad Aprile 2024 era che per l’anno successivo l’indennità sarebbe invece passata al 60%; di fatto la prospettiva per il 2025 era che il secondo mese di congedo sarebbe stato pagato di meno.
Le regole però sono cambiate ancora e la Legge di Bilancio ora in discussione alla Camera sembra prevedere un’ulteriore novità, questa volta molto più positiva per i genitori che hanno deciso di sfruttare il congedo.
Congedo parentale 2025, ecco quanto sarà effettivamente pagato
Non è un mistero né una novità che le politiche del governo Meloni siano rivolte particolarmente alla famiglia e agli aiuti che si possono elargire in questo senso, soprattutto laddove ci sono figli. Politiche che sono volte soprattutto ad invertire la rotta del tasso di natalità sempre più in calo nell’ultimo decennio. Non deve stupire, quindi, che a fronte di quanto era stato previsto per ad Aprile per il congedo parentale del 2025, la situazione sia stata poi completamente cambiata.
Trovati i fondi, il congedo per il prossimo anno non solo non subirà tagli, ma al contrario sarà pagato di più. Il secondo mese che da previsione sarebbe dovuto passare al 60% resta all’80% e a questi due si aggiunge sempre un terzo mese indennizzato per l’80%.
Altra novità importante è che questo beneficio non sarà momentaneo, ma da quanto si evince dal testo sarà strutturale per cui resterà tale anche nei prossimi anni. Resta, infine, invariata l’indennizzazione al 30% per i restanti mesi di congedo ottenibili.
