Come andare in pensione con 20 anni di contributi: regole e requisiti necessari

Ottime notizie per chi ha iniziato a lavorare tardi o in modo discontinuo: ci sono diverse possibilità per accedere alla pensione con solo 20 anni di contributi.

Per accedere alla pensione due sono, solitamente, i requisiti richiesti: uno anagrafico e uno contributivo. In pratica, la maggior parte delle misure attualmente in vigore, può essere fruita solo se si ha almeno un’età minima e almeno un certo numero di anni di contributi.

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Come andare in pensione con 20 anni di contributi: regole e requisiti necessari/Forumscuole.it

Talvolta il requisito anagrafico viene meno come, ad esempio, nel caso delle pensione anticipata ordinaria o di Quota 41: con queste due misure è possibile andare in pensione a qualunque età purché si raggiunga la soglia contributiva minima richiesta che, tuttavia, è davvero molto alta.

I contributi, quindi, a conti fatti, sono il requisito più importante quando parliamo di pensioni. Come fare se non sono molti in quanto, per un motivo o per un altro, la carriera è stata discontinua oppure si è iniziato a lavorare tardi? Ci sono varie possibilità per smettere di lavorare anche con solo 20 anni di contributi e, in alcuni casi, anche prima di aver compiuto 67 anni.

Pensione con 20 anni di contributi: tutte le opzioni

In Italia le misure di pensione anticipata di sicuro non mancano: ci sono e sono anche numerose ma, quasi tutte, chiedono di aver maturato molti anni di contributi e, quindi, si rivolgono principalmente a coloro che hanno iniziato a lavorare quando erano ancora molto giovani.

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Pensione con 20 anni di contributi: tutte le opzioni/Forumscuole.it

Esistono, però, anche misure che consentono di lasciare il lavoro con solo 20 anni di contributi. La prima è sicuramente la pensione di vecchiaia ordinaria che prevede il pensionamento a 67 anni con 20 anni di contribuzione. Tuttavia, coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1996 – i cosiddetti lavoratori contributivi puri – devono anche soddisfare un altro requisito: devono aver maturato un assegno previdenziale pari almeno all’importo dell’Assegno sociale. Diversamente dovranno continuare a lavorare.

Sempre i lavoratori contributivi puri – avendo una pensione interamente calcolata con il sistema contributivo e che, dunque, pesa meno sulle casse dell’Inps – possono sfruttare una misura di pensione anticipata molto vantaggiosa. In pratica, sempre con appena 20 anni di contribuzione, possono smettere di lavorare a soli 64 anni anziché a 67. Ma per beneficiare di questa possibilità, il loro assegno previdenziale maturato con i contributi versati deve essere pari o superiore a:

  • 3 volte l’importo dell’assegno sociale per gli uomini e per le donne senza figli;
  • 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale per le donne con solo un figlio;
  • 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale per le lavoratrici madri di due o più figli.

Infine chi ha un’invalidità specifica pari o superiore all’80% può lasciare il lavoro con 20 anni di contributi a 56 anni se è una donna o a 61 anni se è un uomo. Attenzione però: non basta la classica invalidità civile generica. Deve trattarsi di un’invalidità specifica che, cioè, renda impossibile lo svolgimento della propria mansione.

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